Sottovia, aperte le rampe della discordia: dal Tengana nuovo svincolo per San Francesco
Stamattina, lunedì 13 novembre, alle ore 10.30, il sindaco Vincenzo Servalli, ha tagliato il nastro che ha inaugurato il nuovo viadotto San Francesco che collega la statale 18 all’altezza della località Tengana al nuovo viale Benedetto Gravagnuolo sul trincerone ferroviario. Ad impartire la benedizione s.e. l'arcivescovo mons. Orazio Soricelli.
“Questa non è un’opera dell’amministrazione Servalli, né di altre amministrazioni, ma della città – afferma il sindaco Vincenzo Servalli - che finalmente può utilizzare una nuova strada fondamentale per decongestionare il traffico della ex statale 18. Abbiamo portato a termine una delle tante incompiute e proseguiremo in questa azione come abbiamo promesso ai cavesi, ma stiamo anche lavorando a livello regionale e nazionale per far si che quel sogno di tracciare una nuova arteria che bypassasse completamente il fondovalle liberando la città dal traffico e migliorando la qualità della vita e dell’ambiente si realizzi”.
Nota comunale
“Auguri Cava! (A tutti? Non lo sappiamo)”
Oggi che finalmente è stata aperta la bretella del trincerone, non vorremmo contribuire anche noi a guastare la festa all’amministrazione. Purtroppo ci ha già pensato il tempo, oggi davvero inclemente in una giornata che da tutti è stata definita, giustamente, di gioia per l’intera città di Cava.
Quindi facciamo in primo luogo le nostre felicitazioni a tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere questo risultato: alle vecchie amministrazioni che con tenacia hanno perseguito l’obiettivo, e a questa, che come in molti altri casi, giunge al momento giusto per tagliare il nastro. Del resto, correttamente, nelle sue dichiarazione il sindaco ha dato atto che lo sforzo è stato lungo e corale, e che il successo di oggi è merito anche dello sforzo di tutti coloro lo hanno preceduto.
Proprio di tutti? Non lo sappiamo. I problemi che riguardano la bretella sono iniziati tanti anni fa a causa di una variante introdotta dall’amministrazione Gravagnuolo e che comportò il blocco dei lavori da parte della Sovrintendenza. I lavori sono rimasti fermi più di dieci anni, e, oltre al tempo perso, sono costati alla città un sacco di soldi per spese tecniche, revisione del progetto, mitigazione dell’impatto ambientale, ecc., spese che nessuno risarcirà. In quella giunta sedeva, come assessore, l’attuale sindaco, il quale quindi ha concorso alla tragedia della quale oggi festeggia la conclusione.
Non fa niente. Guardiamo avanti, il futuro è quello che conta.
Da oggi, la città ha un problema in meno e un’opportunità in più. Auguri e felicitazioni a tutti, comunque.
I “Responsabili per Cava”