Storia di una scalinata che non c'è più, i gradoni dei Cappuccini in perenne abbandono
Per chi come me, è cresciuto negli anni settanta con la scalinata dei Cappuccini percorribile, vederla oggi ridotta in queste condizioni è un’autentica mazzata al cuore. Percorrere quella scalinata significava fare un passaggio obbligato per il raggiungimento di qualcosa o di sacro o di profano. Di sacro, perché al termine della scala c’era la rituale preghiera alla Madonnina di Lourdes, prima di recarsi nella chiesetta che ancora oggi resta una delle più belle e accoglienti di Cava de’ Tirreni. Di profano significava, invece, o andare al campetto di calcio, che era uno dei pochi esistenti allora a Cava oppure usarla come meta dei primi timidi approcci amorosi con la fidanzatina di turno. E poi cosa è successo? Venendo a mancare sistematici interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e con il verificarsi di piccole frane e smottamenti, si è pensato di transennarla perbene, sperando, visto il luogo probabilmente, che la mano dello Spirito Santo aggiustasse il tutto. Purtroppo i miracoli in questo settore non avvengono e oggi quella scalinata è diventata, oltre che giungla della peggiore foresta nera, ricettacolo di immondizia e di depositi di ogni genere. Infatti, basti guardare al di là della rete di recinzione che chiude il passaggio (una cui metà peraltro è stata completamente divelta), per provare a immaginare tra la moltitudine di infima flora e fauna, la presenza di topi e vipere, che certamente costituiscono un pericolo per gli sventurati abitanti di quel portoncino che si trova salendo alla destra dei primi gradini della scala. E che dire della pubblica illuminazione, completamente assente, visto che la lampadina della croce è l’unico punto luce e quindi di notte potrebbe sbucare facilmente un malintenzionato sempre contro quei poveri sventurati abitanti? Per dirla tutta, è proprio la zona che andrebbe completamente riqualificata.
Infatti, nei paraggi della scalinata dei Cappuccini c’è via Troisi, che, nonostante sia ormai uno snodo fondamentale per il traffico della zona, è al momento una delle strade peggio tenute dell’intera rete viaria cavese.
A questa “nuova” amministrazione che si reputa del fare, chiediamo qualche intervento strutturale in più, anche perché la zona in questione è uno dei passaggi obbligati per il raggiungimento di Monte Castello, che resta sempre una delle mete preferite sia dai cavesi che da quei turisti che ancora si affacciano nella nostra città. Foto
Angelo Canora
15 marzo 2016, aggiornamento | Fino ad oggi la scalinata è stata ripristinata a metà, percorribile nella parte della rampa che sbocca all'incrocio tra via Oreste di Benedetto, via Troisi, via Atenolfi e via Abbro. Mentre l'altra metà della rampa che porta al convento dei Cappuccini continua ad essere dissestata, impraticabile, abbandonata e inutilizzabile. Il campetto, infine, è da aggiustare.