(Inchiesta, 1^ parte)
Cos’è oggi l’Hotel 2 Torri di Cava de’Tirreni? Un ricettacolo di erba e vegetazione alta e incolta, selvaggia più che altro. Così si presenta se uno volesse prendersi la briga di recarsi nelle vicinanze della ex struttura alberghiera, decadente, fatiscente e abbandonata, alle intemperie e ai raid, molte volte vandalici, di chiunque, ben conosciuta da tutti i cavesi, e non solo, di cui ben hanno in mente la sua allocazione tra le colline della Maddalena. Lo sanno bene soprattutto chi varca quotidianamente quel cancello, bianco con macchie di ruggine, che non funziona e non si chiude più ormai da qualche anno, con tanto di citofoni sul lato destro, ma libero di essere attraversato da chiunque, anche da chi non deve raggiungere la propria abitazione. Lo sanno bene anche gli abitanti del campo prefabbricati che confinano con le rovine ambientali, igienico sanitarie oltre che strutturali dell’Hotel 2 Torri. Una discarica a cielo aperto, ma anche al coperto, tra le stanze dei vari piani, negli scantinati, nella mansarda, praticamente dappertutto. A cominciare dal viale alberato, in salita, tra le curve, dove sono ben visibili materiali di tutti i tipi buttati ovunque e accumulati negli angoli e tra gli spigoli. Tra questi, gli articoli da discarica più volte abbandonati sono i water, i materassi, alcuni divani e porte dismesse, che si ritrovano all’aperto, in strada e nei parchi, così come nella piscina senz’acqua, vicino al campetto di tennis e di calcetto, nei locali sotterranei e nei piani dell’albergo.
L’ingresso principale è chiuso da lamiere di metallo, inchiodate l’una vicina all’altra, ma comunque non è difficile aggirarle. Anzi è molto facile entrare nell’edificio, appena qualche metro lateralmente e introdursi all’interno e districarsi da un ambiente all’altro, da una stanza all’altra, salendo una scalinata dietro l’altra, passando da una volta ad un balcone. Ai primi piani le aperture ancora chiuse, sono sbarrate da una rete di ferri ma che le larghe maglie lasciano passare l’aria e la luce del sole. Su altre finestre ci sono ancora i vetri spaccati, e a pochi metri si vedono delle abitazioni vissute in una normale quotidianità, come se quel mostro del 2 Torri non ci fosse o come se fosse un vicino raccomandabile. Probabilmente abbandonato anche dai topi, forse perché non c’è più alcuna traccia di cibo al suo interno. Almeno questo sembra, perché camminando tra i suoi solai, tra i vari piani e ambienti, in orizzontale e in verticale, non si è mai sentito alcun rumore o spostamento di ciò che è rimasto. Solo le scale sono i passaggi più calpestabili e meno inquinati dal materiale edile distrutto insieme alla porte adagiate di traverso, appoggiate alle pareti, tra cumuli di piastrelle rotte e tramezzi squarciati. Tra queste macerie, c’è una stanza dove stranamente, c’è un segno di vita umana, di una certa permanenza, e su una rete ancora in piedi, forse portata lì dall’esterno, una serie di bottiglie di vetro vuote, in buste di plastica, uno stendino con un asciugamani appeso, alcuni vestiti appesi alle pareti con dei chiodi, e un paio di scarpe ai piedi del letto. Qui la sensazione che ci sia qualcuno è forte, e pensi di trovarlo dietro la prossima stanza che attraversi. Infatti si possono sentire anche delle voci di persone, anche quella di una donna, parlare, molto vicine, e ti metti quasi in guardia, non si sa mai chi c’è e come la prende a vederti sbucare all’improvviso, ma poi ti accorgi che vengono dalla casa vicina, quasi a respirare la stessa aria dell’albergo. Altri segni di vita umana, recente, ma più che di permanenza, dovuta alla voglia di avventura dei giovani, alcova per quelli più audaci o scapestrati, e anche di miseria umana, si trovano sulle pareti tra le scritte, firmate anche con date di questi anni, tra le quali molte riportano sfumature di senso calcistico locale, riguardanti la Cavese, altre amorose e ingiuriose. A terra invece bisogna stare attenti a non calpestare piccole siringhe, che possono trovarsi tra un materasso putrido o addirittura bruciato di cui rimane poco oltre alle molle di ferro carbonizzate. Dopo essersi affacciati dai balconi più alti, e vedere che panorama offriva ai propri ospiti il 2 Torri e dopo essere arrivati in cima, per sbirciare anche nelle mansarde, ci si accorge che l’incursione per fare un reportage giornalistico è sufficiente e quindi ritorni giù, tra una rampa di scale e l’altra, per uscire all’esterno. Ci sarebbero diversi percorsi per perlustrare l’albergo, questo fatto con queste foto, rientrando, ti porta a leggere una scritta: “scassate l’hotel”. Ma perché, non è già scassato?!
Foto | © CavaReporter.it
(Inchiesta, 2^ parte, 3.5.2013)
Cosa fu
L’Hotel 2 Torri fu gioia, successo ma anche dolore. Un forte inconsolabile dolore.
L’Hotel 2 Torri, fu, ed è, una struttura con un’anima. Un’anima che sembra esserci ancora oggi. È una percezione che ritorna, scoperta sempre di nuovo. Una percezione che si ha recandosi nelle sue vicinanze, che senti anche se lo guardi da lontano, da tutta la città. È una sensazione quasi palpabile. Quando stai lì sembra sempre che non sei mai solo. Come un bambino che non è stato lasciato mai solo, dal proprio papà. Ti giri ma non vedi chi ti sta guardando.
«Sono anni che ho smesso di attingere a queste memorie, un cassetto troppo pesante, di quelli che quando li apri cigolano e già il rumore fa male. Un modo per fare pace col passato? Forse... ma non ho rimosso niente, di sicuro la modalità per essere quello che sono oggi!
Era il 23 ottobre, intorno alle 2 di notte, era il 23 ottobre del 1986 ed era un sanissimo uomo di 50 anni, io ancora una bambina.
Ero davvero una bambina quando è stato inaugurato, e quando poi è stato chiuso eravamo nel pieno di una tempesta che ahimè dura ancora oggi... La cosa che ricordo con certezza è che nel periodo del terremoto dell' '80, l'albergo fu rifugio per molti cavesi. Lì le scosse non si avvertivano se non per qualche blackout. All'epoca non era stato ancora inaugurato. Vagamente ricordo invece che l'inaugurazione fu fatta nella primavera successiva. La chiusura dovrebbe risalire al '90, e non perché mancasse il lavoro, anzi... Se riesco proverò a risalire a qualcosa di più certo.
Cava è una strana città, tant'è che quel "qualcosa di bello e di importante" trova spazio solo nelle aule di tribunale».
L’Hotel 2 Torri, così come descriveva uno dei depliant storici, ritrovato tra le macerie da qualcuno e custodito quasi in ricordo di un simbolo di benessere, di tutta Cava, fu “un nuovissimo complesso alberghiero situato a ridosso di amene colline, già predilette anticamente dai Longobardi di Salerno, che esercitarono la caccia dei colombi come testimoniano le numerosi torri di avvistamento. Il complesso alberghiero gode di una invidiabile posizione panoramica sulla valle metelliana e verso il mare della famosa Costiera amalfitana, a qualche chilometro di distanza. Dispone di impianti sportivi finemente attrezzati come: piscine, campo da tennis, campo da bocce, ampie terrazze panoramiche per cure elioterapiche, saloni ristorante, saloni per congressi, riunioni e banchetti, tutte le camere con bagno, telefono e aria condizionata, discoteca e night club, parcheggio, garage. Cava de’ Tirreni è antica città di soggiorno e turismo, dal clima mite, per la vicinanza del mare, e dall’aria salubre per il suo paesaggio lussureggiante e suggestivo”.
Fu un simbolo di benessere e di successo metelliani. Tanto è vero che i versi dedicati all’Hotel due Torri si ritrovano anche nella musica di Gustavo Marano, così come riporta anche Il Castello del febbraio del 1986 (consultabile nella Biblioteca Avallone di Cava): “Se il chiasso aborri, mia Cavesina, alle due Torri ti condurrò! Lassù a Rotolo, tra acacie e platani, l’amena strada ci porterà… La Maddalena, chiesetta ascosa, con te mia sposa ci legherà! Poi nel locale, in fondo al viale, l’Hotel due Torri ci accoglierà; e al nostro idillio tra il verde placido, là fino a sera si brinderà, finché melliflua, la luna argentea tra le due Torri ci apparirà! Alle due Torri ti porterò!”
L’Hotel nacque ufficialmente di sabato nella settimana tra il 27 giugno e il 4 luglio 1981 (fino a quel momento fu un Grand Restaurant dal maggio 1968). Una pubblicità sul mensile locale Il Pungolo (consultabile anch'esso nella Biblioteca Avallone di Cava nelle edizioni n. 10 del giugno 1968 e n. 11 del 4 luglio 1981) lo annunciò con queste parole: “In Cava de’Tirreni, sulla bellissima, panoramica strada Rotolo - San Pietro, località Maddalena è sorto il grandioso Ristorante - Hotel Due Torri. 40 camere con bagno, ampi saloni per ristorante, sponsali e ricevimenti in genere. 2 ampie piscine olimpioniche e un magnifico campo di tennis, tutto in una deliziosa cornice di fiori e piante ornamentali. È il posto ideale per una serena, riposante villeggiatura, per una accogliente ospitalità in occasione di cerimonie nuziali ed altri convegni familiari ed amicali. Dista 10 minuti dal mare. Direttore - proprietario il sig. Mimì Pisapia al quale va il merito in uno al suo fratello avv. Antonio di aver dotato Cava di un grande albergo che può inserirsi nel movimento e sviluppo turistico della nostra “piccola Svizzera”. Benedetto dall’arcivescovo mons. Vozzi, il locale è stato inaugurato sabato scorso con l’intervento del direttore generale al ministero del Turismo dott. Moccia, di Diana Orfei e di tutte le autorità regionali è già in perfetta funzione. A noi non resta che augurare all’amico Pisapia il più brillante successo alla sua lodevole iniziativa”.
Fu inaugurato nel 1981 dunque, di proprietà di Domenico Pisapia (Mimì per chi lo conosceva meglio), che morì prematuramente a soli 50 anni nel 1986. Da allora non fu più la stessa cosa. La stessa bella e importante cosa, per la famiglia e per tutta Cava.
Un fulmine a ciel sereno.
«Primavera-estate '81 l'inaugurazione, la chiusura dovrebbe risalire a poco prima dell'estate '90, se non ricordo male, ai Mondiali era già chiuso, era un'attività che andava a gonfie vele. Mio padre e Ciccio Troiano a Cava avevano creato un polo insperato per la dimensione della città: l'uno ingaggiava i musicisti che hanno fatto la storia del rock e l'altro aveva creato una struttura moderna (per i tempi) che li ha ospitati pressoché tutti, struttura alla quale, devo dire, alcuni di questi artisti sono rimasti legati, tornando anche in formula "extra-tour", così privatamente, magari per trascorrere un weekend fuori stagione».
Foto | © CavaReporter.it
Cosa sarà (forse) (inchiesta, terza parte, continua)
Un Hotel bello, solare, poi squarciato e saccheggiato, come la sua storia e le sue vite, affiancate e parallele. Ma nel suo destino sembra esserci ancora il sole, che solo l'uomo, con i suoi difetti, potrebbe oscurare.
E il destino porta proprio ad aiutare i bambini e ragazzi che hanno bisogno di una mano, un abbraccio e tanto affetto, come quelli di un papà. La struttura infatti dovrebbe continuare a vivere attraverso l'opera de La Nostra Famiglia. L'associazione che ha sede anche a Cava che si dedica alla cura e alla riabilitazione delle persone con disabilità, soprattutto in età evolutiva. Un senso e un'anima che continuano nel segno dell'Hotel 2 Torri.
(3^ parte, Cosa sarà!)
19.02.2016 | Approvata dalla Regione la riconversione dell’ex Hotel Due Torri: la struttura sarà abbattuta e al suo posto sarà costruito un centro specialistico della riabilitazione psicomotoria dell’età evolutiva. La variante ora deve essere approvata in Consiglio provinciale e poi in Consiglio comunale
E’ stato approvato ieri (19.02.2016, ndr), dal Consiglio regionale della Campania, a maggioranza, con l’astensione del solo movimento Cinque Stelle, la riconversione dell’area dell’ex Hotel Due Torri, in disuso da oltre 20 anni, in centro di assistenza sanitaria per persone disabili che sarà realizzato dalla Nostra Famiglia, proprietaria dell’immobile. Il progetto di variante al Put elaborato dal Comune su proposta dell’associazione Nostra Famiglia, in Regione dal 2002, secondo l’impegno (riportato in questa nota, ndr), dell’amministrazione Servalli, dell’assessore Nunzio Senatore, del vice presidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola e del consigliere regionale, Vincenzo Maraio, ha concluso l’iter burocratico e si avvia a diventare realtà. Gli ultimi passaggi prevedono la ratifica della variante da parte del Consiglio provinciale prima e successivamente dal Consiglio comunale. L’ex Hotel Due Torri sarà abbattuto e al suo posto sarà costruito un centro specialistico, punto di riferimento di tutto il centro sud Italia, della riabilitazione psicomotoria dell’età evolutiva con la possibilità di una accoglienza di tipo alberghiero per le famiglie che vengono anche da fuori Regione.
Sulla stessa area si prevede di realizzare parcheggi a servizio della struttura sanitaria e la sistemazione delle aree pertinenziali a verde. L'obiettivo principale è potenziare la struttura già esistente della Nostra Famiglia e contemporaneamente migliorare l'integrazione tra assistenza territoriale pubblica e privata.
“E’ stato uno dei primi impegni assunti dalla nostra amministrazione – afferma l’assessore Nunzio Senatore – e grazie alla nuova Giunta regionale, dal vicepresidente Bonavitacola e del consigliere Maraio, si è riusciti in pochi mesi a portare a termine l’iter fermo da anni. Un passo fondamentale che consentirà la realizzazione di una importantissima struttura per la disabilità psicomotoria dei ragazzi con tali disabilità e avrà ricadute anche sul tessuto sociale ed economico della nostra città, recuperando un’area un tempo di grande pregio paesaggistico, oggi degradata e abbandonata a se stessa”. (Da una nota comunale del 20.02.2016). vvv
25-7-2018| Giù l’ex Hotel 2 Torri, si amplia La Nostra Famiglia
Per La Nostra Famiglia di Cava il tanto atteso sviluppo. Nei giorni scorsi hanno preso il via i lavori per l’ampliamento del centro di riabilitazione di Cava de’ Tirreni. In un’area di 6200 metri quadri sorgerà infatti una nuova struttura, dotata di spazi moderni e accessibili per la cura e la riabilitazione di bambini con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali.
L’area sarà oggetto di un completo restyling: in quanto abbandonata da oltre 30 anni, era diventata fonte di pericolo e di inquinamento. La zona collinare della Maddalena, una delle più belle zone di Cava immersa nel verde, verrà pertanto riqualificata come merita.
Sono previsti 24 mesi di cantiere.
L’edificio si svilupperà su 4 piani con spazi specificamente progettati e maggiormente flessibili, oltre che completamente e facilmente accessibili da persone con limitate capacità motorie: qui avranno sede la reception, l’area clinico-sanitaria con 8 studi dedicati, le aree di riabilitazione con 27 apposite stanze, le sale di formazione e le sale riunioni.
La sede si avvale di un’équipe di oltre 60 operatori fra dipendenti e consulenti e nel 2017 sono state effettuate circa 35.000 prestazioni a beneficio di 300 utenti, in regime ambulatoriale e semiresidenziale.
La posa della prima pietra del nuovo centro avverrà nella mattinata di mercoledì 12 settembre.
La Nostra Famiglia
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