Sono Eleonora T. Una semplice donna di 53 anni, che da circa un anno, purtroppo, dopo aver contratto il Covid-19, ho un pò di problemi fisici, abbastanza importanti, tenuti sotto controllo all’ospedale Federico II di Napoli. Nell'ultima risonanza magnetica ho scoperto un nuovo problema ginecologico e ora spiegherò cosa mi è successo.
A 53 anni, come tante donne, sono in menopausa da un anno. Circa due mesi fa, ho avvertito un
dolore fortissimo sotto la pancia, quindi mi sono recata al pronto dell'ospedale di Nocera, dove mi hanno consigliato una visita ginecologica. Il responso è stato quello di approfondire con una isteroscopia. A programmarla è stata proprio la dottoressa di turno. Dopo circa una settimana mi sono recata di nuovo in ospedale a Nocera, ho pagato la visita per effettuare la isteroscopia, ma senza poterla fare perché sentivo molto dolore e quindi si è deciso di interrompere l'intervento. La dottoressa ha detto che si poteva procedere in sedazione, io ho accettato e sono stata inserita in lista di attesa
Il reparto di ginecologia quindi, mi ha contattata per il giorno 22 dicembre 2023, alle 8 di mattina per fare esami e tac toracica, asserendo che l’intervento si sarebbe svolto 05 gennaio 2024. Il 4 ho chiamato perché ero molto raffreddata, e la caposala mi ha risposto che mi avrebbero ricontattata per riprogrammare l'intervento.
Dunque, il giorno 17 mi hanno contattato dall'ospedale riferendomi che il giorno 19/01/2024 mi dovevo ricoverare, con l'esito di un tampone da fare il giorno prima.
Finalmente il giorno 19 alle ore 8 mi ricovero in ospedale al reparto di ginecologia. Alle 12 circa mi portano in sala operatoria. Ero sola in una stanza adiacente, e l'infermiere mi prepara la flebo con antibiotico. Arriva l'anestesista e mi fa alcune domande e io gli parlo dei miei problemi di adenomi a entrambe i surreni, e dei linfonodi al polmone sinistro che si aggiungono ora a questo mio problema ginecologico. In un primo momento mi dicono che è tutto ok e l'anestesista mi dice che sarei entrata in sala operatoria fra 10 minuti.
Intanto nella stanza arriva un'altra paziente che deve avere un intervento, e ascolto l'anestesista farle alcune domande e che lei non ha problematiche. Così il dottore va via. Dopo tre minuti arriva in camera l'anestesista e indica la donna al mio fianco. Io guardo la scena e gli dico: Mi scusi dottore, cosa sta accadendo?
E lui sorridendo mi risponde: La signora che entra ora con me non ha gli stessi vostri problemi e poi non ci sono gli attrezzi per il vostro intervento.
Bah. Io lì da 40 minuti, quasi per entrare in sala operatoria, e mi dicono che mancano i ferri per operarmi? Ovvio che mi viene da piangere. Ovvio che mi hanno riso in faccia. Arriva la dottoressa che mi ha programmato l'intervento e mi ri-spiega che mancano i ferri. Per me non è possibile una cosa del genere.
La professionalità dov’è? Mi chiedo. Mi reco nella stanza per cambiarmi, e la dottoressa nel frattempo va fuori la sala d'attesa a parlare con mio figlio, a cui racconta tutt'altro.
Ecco, questo che mi è accaduto non dovrebbe capitare a nessuno, perché piccolo o grande che sia un problema, ci vuole il vero buon senso. Io ho solo pensato che mi hanno sostituita in sala operatoria perché ho troppi problemi, e l’anestesista ha avuto paura…
La professionalità dov'è in tutta questa mia sfortuna?
Con la salute non si scherza.
Il buon senso mi darà la pazienza di trovare la soluzione per vivere.
Non cerco niente. Vorrei solo che si scusassero con me.
Eleonora T.