Ieri pomeriggio uno spontaneo presidio sotto l’ospedale di Cava de’ Tirreni. Il silenzio calato attorno allo spostamento delle Unità di riabilitazione all’ospedale Da Procida di Salerno, rotto solo dai comunisti in queste settimane, nascondeva un’accelerata che nel pomeriggio di ieri ha prodotto l’atto aziendale del Ruggi, che in maniera ufficiale determina il “temporaneo” utilizzo delle unità locale sul Covid hospital salernitano. Fino alla fine dell’emergenza, insomma, il nostro plesso avrà una funzionalità pari allo zero! Nonostante in queste settimane gli operatori sanitari col loro lavoro abbiano provato a scongiurare questa scelta, l’Azienda continua con le sue decisioni a smembrare il nostro ospedale portandolo allo stremo, un passo dopo l’altro verso il baratro.
La paura, ben posta, è che questo atto non sarà reversibile, e che anche dopo la fine dell’emergenza i piani saranno di non investire più sul plesso metelliano. La politica locale col sindaco Servalli si trincera dietro prevedibili parole di circostanza. La maggioranza locale latita, ed anche gli arieti che hanno fatto campagna elettorale sull’ospedale non si scompongono. L’opposizione prova a fare gioco facile, dimenticando che il centro-destra è colpevole di questa lunga agonia - che va avanti almeno dal 2010 - tanto quanto il centro-sinistra.
Vogliamo anche dire senza se e senza ma che la responsabilità maggiore è sulle spalle di De Luca, che ha pensato alla propria campagna elettorale e non ha fatto nulla di concreto per preparare la Sanità Campana a questa seconda ondata.
Il Partito comunista è sempre stato e continuerà a stare dalla parte degli operatori sanitari che vogliono lottare per la sanità pubblica a Cava de’ Tirreni. E’ dalla parte dei cittadini che ieri pomeriggio hanno spontaneamente dato supporto alla mobilitazione, e sarà pronto a sostenere fin da subito gli uni e gli altri nelle azioni che vorranno intraprendere per difendere il diritto alla salute.
Nota del Partito comunista - Sez “A. Gramsci”