360^ Festa di Castello in onore del Santissimo Sacramento, 28 maggio - 5 giugno 2016
360^ edizione della Festa di Castello a Cava de'Tirreni dal 28 maggio al 5 giugno 2016, in onore del Santissimo Sacramento. L'appuntamento ritorna ogni anno per ricordare "la storia della peste debellata nella vallata metelliana che prima però portò alla morte migliaia di cavesi nel 1656".
Il programma
Sabato 28 maggio
| ore 21 Accensione del grande Ostensorio Giochi di luci, colori e suoni a Monte Castello |
Domenica 29 maggio
| ore 18 Corpus Domini Solenne pontificale in concattedrale presieduto da s. e. mons. Orazio Soricelli, arcivescovo della diocesi di Cava - Amalfi |
| ore 19 Processione eucaristica per le principali vie della città con la partecipazione delle congreghe, delle associazioni e delle autorità civili e militari |
Lunedì 30 maggio
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| ore 20 Fiaccola della Fede Staffetta da Monte Castello a Piazza Vittorio Emanuele III (Piazza del Duomo) con l'accensione del braciere della fede che resterà acceso per tutta la durata della festa. Adorazione Eucaristica in concattedrale. In collaborazione con il Centro sportivo italiano e la partecipazione dei gruppi trombonieri. |
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Martedì 31 maggio e mercoledì 1 giugno
| ore 20,30 Tammorre e meveza lungo il corso del centro storico |
Giovedì 2 giugno
| ore 8 Santa messa al Castello celebrata dall'arcivescovo mons. Orazio Soricelli |
| ore 11 Santa messa al Castello celebrata da don Rosario Sessa, parroco della parrocchia di Sant'Adiutore |
| ore 20,30 Storica processione eucaristica dalla frazione SS. Annunziata al Castello |
Venerdì 3 giugno
| ore 20,30 Corteo degli appestati lungo le vie del borgo con partenza da piazza San Francesco |
| ore 21,30 Giochi di luci, colori e suoni in piazza del duomo |
Sabato 4 giugno
| ore 18,30 Benedizione dei trombonieri impartita dall'arivescovo mons. Orazio Soricelli in piazza del duomo |
Domenica 5 giugno
| ore 18,30 Corteo storico Arrivo nella Città di Cava della contessa di Castrillo de Avellaneda, Maria Delgaldillo, consorte del vicerè di Napoli. don Garcia de Avellaneda y Haro, conte di Castrillo. La vice regina del Regno di Napoli era solita recarsi in visita nella Città de la Cava per acquistare stoffe nelle pregiate industrie tessili cavesi. Al termine della peste, la vice regina fece di nuovo visita alla Città Fedelissima de la Cava. (Evento con la partecipazione di tutti i gruppi Trombonieri, sbandieratori, cavalieri, balestrieri e pescatori di Vietri sul Mare e Cetara) |
| ore 22,30 Spettacolo pirotecnico da Monte Castello a cura delle ditte: "Accendi un evento" di Matteo e Gerardo Buonfiglio di Cava de'Tirreni; "Boccia Giovanni e Siani Alfonso" di Palma Campania |
La storia | La Festa di Monte Castello: la peste debellata che prima però portò alla morte di migliaia di cavesi
Tra i tanti flagelli d'Italia nel 1656 vi fu quello della peste. Portata a Napoli da una nave di soldati spagnoli provenienti dalla Sardegna, dove era già apparsa nel 1650, si diffuse in tutto il Regno. A Cava la malattia seminò migliaia di vittime: i cadaveri furono seppelliti nelle campagne e non nelle chiese, per evitare che il morbo contagiasse la popolazione. Continue furono le invocazioni fatte ai Santi per scongiurare il male del secolo. La tradizione racconta che esso fu debellato grazie al pellegrinaggio fatto dal popolo cavese per venerare il Santissimo Sacramento della cappella esistente tra le mura del castello di Sant'Adiutore.
L'unico prete sopravvissuto espose la Sacra Ostia ai quattro lati della terrazza della fortezza per benedire la città.
Nasce da questo episodio la famosa Festa di Castello che da allora si svolge ogni anno nell'Ottava del Corpus Domini.
Dall'anno successivo infatti, nel 1657, per volontà dei signori della frazione Annunziata e con entusiasmo di tutto il popolo, la processione del Corpus Domini assunse forma penitenziale ed il suo percorso fu esteso sino alla sommità del Castello. Essa fu anche arricchita dalla presenza dei cavesi armati di pistoni, di cui ogni cittadino era fornito,dal momento che ognuno doveva essere pronto ad accorrere alle armi non appena la campana di S. Liberatore avesse suonato a martello.
Questa tradizione è rimasta immutata fino ai nostri giorni, con l'aggiunta di una lunga serie di spari di pistoni, nel pomeriggio della Festa dagli spalti del castello, in segno di giubilo.
A completare la manifestazione durante la serata, si può assistere a luminarie e fuochi d'artificio, che si concludono in maniera spettacolare con il fantasmagorico incendio della fortezza.
Fonte: TuttosuCava.it (tratto da "Ritroviamo il nostro passato: i luoghi, la storia, le tradizioni..." a cura della scuola media Giovanni 23° - Febbraio 2003)
Foto 2016 | © CavaReporter.it