Passione, competenza ed altruismo. Tre semplici parole per definire una donna speciale: Beatrice Sparano, che vive il suo lavoro in biblioteca come una missione. Una passione nata quasi per caso quando, da docente, a metà degli anni ’80, viveva a Iesi. Folgorata sulla “via di Damasco”, Beatrice scopre che la sua vita sarà indissolubilmente legata al mondo dell’archivistica e della paleografia.
«Tornata a Cava nel 1986 – racconta Beatrice - iniziai a lavorare nella biblioteca francescana con padre Serafino e, nel 1992, approdai alla biblioteca comunale di Cava de’ Tirreni».
In cosa consiste il suo lavoro?
«Nel sistemare gli archivi e la massa informe di documenti fino ad aiutare lo studioso nella consultazione dei testi. Il documento infatti, a differenza del libro ha molte sfaccettature».
Cioè?
«Va letto, riletto e reinterpretato in modi diversi. E’ una cartina al tornasole del periodo storico e, al tempo stesso è un modo per leggere, tra le righe, i particolari di un avvenimento. Ad esempio, una ricevuta di un pittore non è solo e soltanto una semplice ricevuta ma regala preziose informazioni su chi era l’autore, chi il committente, sul perché era stata commissionata».
Interessante… Ci regala qualche gustosa curiosità emersa dagli archivi su Cava?
«Certamente! Con l’avvento dei primi automobilisti a Cava de’ Tirreni, a volte accadeva che le automobili investissero i colombi e, per sapere come procedere, si chiedeva alla città di Venezia oppure, di quando i cavalli si abbeverarono nella fontana comunale durante il passaggio delle truppe in città. Sono tante piccole vicende che ci rivelano come la storia sia sempre maestra di vita».
In quanti consultano l’archivio?
«In media 300 persone l’anno. L’ultima mostra che ho curato in biblioteca, l’ho dedicata alla memoria di un ragazzo, scomparso prematuramente. Studiava e lavorava. Ogni persona che giunge in biblioteca mi resta nel cuore».
Lei è molto attiva anche nel mondo del volontariato…
«Si. Sono responsabile della pastorale diocesana. Sono docente nei corsi prematrimoniali per le giovani coppie. E’ importante aiutare chi si trova in difficoltà e far comprendere il grande valore della famiglia, dove si respira un amore profondo».
La gentilezza d’animo e l’umiltà di Beatrice è apprezzata da molti cavesi. Disponibile e competente trova sempre il modo di aiutare chi ne ha bisogno. In punta di piedi, nella quotidianità delle sue azioni, rende naturale la straordinarietà.
Lara Adinolfi