In estate c’è un’energia diversa. Siamo tutti più socievoli, aumentano le uscite con gli amici, le cene con i parenti, i nuovi incontri, le feste.
Ovviamente non c’è una cena che tenga senza i cinque alimenti estivi per eccellenza: l’anguria, il melone, i pomodori da insalata e… cozze e vongole!
Pensate ai posti di mare e alle mete di vacanza: non c’è un solo ristorante che non proponga spaghetti con vongole, risotto alla pescatora, impepata di cozze.
Ma possiamo star tranquilli? Sono alimenti sicuri?
Iniziamo subito dicendo che cozze e vongole sono alimenti dal grande valore nutritivo. Sono ricchi infatti di proteine nobili, poveri di grassi (non c’è da preoccuparsi nemmeno per il colesterolo), ricchi di minerali quali fosforo, ferro, zinco, selenio, potassio e vitamine, in particolare la B12.
Per rendere meglio l’idea, basti pensare che il contenuto di proteine è simile a quello delle uova (per 100g di alimento), mentre il ferro nelle cozze è circa tre volte superiore a quello della carne bovina. Le vongole sono anche ricche di vitamina A, la cui carenza può incidere negativamente sulla crescita e causare deformazioni ossee, degli organi riproduttivi e visivi. Nella vongola si segnala l’assenza di vitamina C la quale può essere compensata con qualche goccia di limone al momento del consumo, goccia di limone che non serve assolutamente ad evitare tossinfezioni!
A proposito di tossinfezioni: chi di voi ricorda gli 11.000 casi di epatite A derivanti dall’ingestione di molluschi contaminati e risalenti al 1996-1997 in Puglia? Oppure gli 800 casi del 2004 in Campania?
I problemi derivanti dall’ingestione di molluschi infetti possono essere tanti: dall’epatite A, alla Salmonella, Escherichia Coli, Vibrio parahaemolyticus, Norovirus ma anche alla presenza di alcuni metalli quali il piombo, il cadmio, il mercurio oppure alla contaminazione dei molluschi dovuta ad alghe tossiche.
Questo non deve farci spaventare ma soltanto farci porre maggiore attenzione quando ci accingiamo a consumare questi alimenti.
Di seguito riportiamo alcune norme utili dal momento dell’acquisto fino al momento del consumo:
- I molluschi bivalvi devono essere acquistati unicamente nei punti vendita autorizzati (pescherie, super e ipermercati, ambulanti in possesso di regolare permesso), i quali sono sottoposti a controlli sanitari.
- Si raccomanda di verificare, prima dell’acquisto, che il prodotto sia confezionato in retine di nylon, cassette di legno o sottovuoto e che le confezioni siano provviste di regolare etichetta. I molluschi possono essere anche venduti sfusi, ma solo nel caso provengano da confezioni di grandi dimensioni (non meno di 5 o 10 chili) e che sia comunque presente l’etichetta originale.
- E’ bene che il consumatore si accerti che i molluschi non siano mantenuti in ghiaccio o immersi in acqua, metodi di conservazione entrambi proibiti.
- Una volta acquistati, è buona norma per il consumatore recarsi il prima possibile presso la propria abitazione e riporre il prodotto in frigorifero. I molluschi bivalvi vivi richiedono, per una corretta conservazione, una temperatura idonea, individuata fra 4 e 6/8°C. Soprattutto in estate, è bene dotarsi di una borsa termica, in previsione dell’acquisto.
- Si consiglia di consumare il prodotto il giorno stesso dell’acquisto o almeno di conservarlo protetto in frigorifero (chiuso nella sua confezione o coperto con un panno pulito), controllando che i gusci siano chiusi e gettando quelli aperti e con conchiglia non integra.
- E’ consigliabile cuocere sempre i molluschi bivalvi e non consumarli crudi. Una cottura prolungata è in grado di distruggere quasi tutti i microrganismi eventualmente presenti nei molluschi, ad esclusione delle tossine algali. Per tale ragione, è necessario acquistare un prodotto sicuro, rifornendosi presso i punti vendita autorizzati. Infatti i molluschi raccolti in allevamenti classificati sono sottoposti a controllo sia delle acque, sia dei patogeni (tossine algali comprese) e sono depurati presso i centri abilitati, a garanzia del consumatore.
- Bisogna sfatare una leggenda: i trattamenti di depurazione non modificano in alcun modo le caratteristiche organolettiche del prodotto, né l’appetibilità.
- Il succo di limone, l’aceto, l’alcol, non hanno alcuna efficacia contro gli eventuali patogeni.
- Per eliminare la sabbia che a volte può essere presente all’interno dei molluschi, un valido metodo consiste nell’immergere il prodotto in acqua in cui sia stata posta una cipolla cruda tagliata in quattro parti. Si raccomanda, tuttavia, di non lasciare in immersione i molluschi per più di mezz’ora.
- Non comprare mai cozze e vongole nei mesi con la “R” quindi solo nei mesi di Maggio, Giugno, Luglio e Agosto.
- Se volete congelarle conservatele cotte nel loro liquido di cottura e private del guscio.
Cari lettori, approfittate pure dei mesi estivi per consumare questi simpatici e buonissimi alimenti ma ricordatevi che la nostra salute non ha prezzo e che a volte basta veramente poco per mettersi al riparo da infezioni e malattie molto gravi.
Vi auguriamo delle splendide vacanze estive e vi diamo appuntamento a settembre.
Fonte parziale: Guida al consumo di molluschi marini di Gabriele Poli, Servizio Igiene Alimenti Origine Animale Azienda ULSS n.6 Vicenza.
Dott. Mario Russo, Dietista - Esperto in Alimentazione, Dietetica, Educazione Alimentare e Nutrizione;
Presidente ADEPO – Associazione di Dietetica E Psicologia per l’Obesità e il sovrappeso.
Dott.ssa Viviana Valtucci, Dietista e Nutrizionista - Esperta in Alimentazione, Dietetica, Educazione Alimentare e Laureata in Nutrizione Umana;
Vicepresidente ADEPO – Associazione di Dietetica E Psicologia per l’Obesità e il sovrappeso.
E-mail: dieteticaesalute@hotmail.it
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